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“Esempio rappresentativo: Importo richiesto 5.000,00 € da rimborsare in 48 mesi con rate da 120,50 € al mese, Tan fisso 6,82%, TAEG 8,74%. Il TAEG rappresenta il costo totale del credito espresso in percentuale annua e include: interessi, spese di istruttoria, imposta di bollo € 16,00, commissioni di incasso rata, spese di emissione e invio delle comunicazioni periodiche, recupero bolli e oneri fiscali su comunicazioni periodiche (€ 2,00 € per importi superiori a € 77,47). Importo totale dovuto (importo totale del credito + costo totale del credito) 5.902,00 €.”

 
 
 
 
 

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Cessione del Quinto di Stipendio perchè l’importo massimo della rata di rimborso del prestito non può superare 1/5 dello stipendio.

La durata massima consentita è di 120 mesi e la minima abitualmente non è inferiore ai 24 mesi. Il termine massimo della durata non può eccedere il termine del rapporto di lavoro e il pensionamento, tranne che per i dipendenti ministeriali, i quali possono decidere se estinguere il debito o traslarlo sulla pensione.

Oggi è possibile l’accesso alla Cessione del Quinto dello Stipendio anche da parte dei Pensionati ed in questo caso la scadenza non può eccedere l’88simo anno di età.

La legge prevede che, al momento della stipula del contratto con la società finanziaria, si stipuli anche una assicurazione sui rischi vita ed impiego. Nel caso di “rischio impiego” l’assicurazione interviene, ma ha diritto di rivalsa nei confronti del debitore, nei limiti del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) fino a quel momento maturato: tale cifra, accantonata dall’azienda in un apposito fondo, resta quindi indisponibile per il mutuatario che accede al finanziamento; si tratta quindi di un’assicurazione a vantaggio della finanziaria. Nel caso di “rischio vita”, l’assicurazione interviene senza vantare diritto di rivalsa nei confronti degli eredi.

La particolarità di questa soluzione di finanziamento è che il rimborso avviene con trattenuta della rata direttamente in busta paga. Tale peculiarità fa sì che il rischio di insolvenza volontaria del debitore venga abbattuto fortemente, visto che, una volta dato il proprio consenso alla trattenuta in busta paga, il cedente non può più revocare il pagamento. Da ciò deriva anche che, in virtù della forma tecnica del prodotto, è previsto il coinvolgimento del datore di lavoro nell’estinzione del finanziamento quale condizione fondamentale per l’erogazione del prestito. In buona sostanza sarà il Datore di Lavoro a pagare la rata alla Banca trattenendo contestualmente l’importo dalla busta paga del proprio dipendente.